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Percorso3-1Una tappa significativa dei Musei del Gusto è dedicata al Museo del pomodoro. La sede è di grande prestigio: ci troviamo, infatti, nell’antica Corte di Giarola (vedi la MAPPA), che ospita anche la sede del Parco regionale del Taro. La scelta di localizzare qui il museo non è casuale, ma legata al ruolo strategico che riveste questo luogo nell’ambito delle zone di coltivazione del pomodoro e del distretto della trasformazione industriale.
Ci troviamo sulla strada pedemontana che, provenendo dalla Val Baganza e da Talignano, conduce a Medesano, Noceto e Borgo San Donnino.

Il percorso di visita inizia con un approfondimento dell’ortaggio da un punto di vista botanico, storico, geografico e agronomico, sia come coltivazione orticola, sia come prodotto industriale. Fino al 1880 la lavorazione del pomodoro avveniva a livello casalingo. In quel tempo l’uso dell’ortaggio in gastronomia non era quasi mai associato al condimento della pasta, che veniva piuttosto condita con il lardo. In coincidenza con la sostituzione della razza suina Nera Parmigiana con l’inglese Large White, cambiano però le abitudini alimentari anche delle zone contadine. La Large White ha infatti un grasso troppo liquido e poco consistente, non adatto alla pasta, che comincia quindi ad essere sempre più spesso condita con il pomodoro.
Ecco quindi che prende piede la coltivazione dell’”oro rosso”. Nel 1907 in quest’area le fabbriche conserviere erano più di 100 e la necessità di macchinari industriali cresceva di pari passo. L’industria della conserva di pomodoro ha rappresentato un importante volano di crescita economica per il territorio. Le tecnologie impiegate e le macchine industriali sono spesso frutto di modifiche apportate a quelle utilizzate nel settore lattiero-caseario. Le due tecnologie, infatti, sono andate per molto tempo di pari passo. Come ad esempio le boules, contenitori per bollire il pomodoro che negli anni ’30 erano in rame e funzionavano a carbone, con movimentazione a cinghia. Ne sono due begli esempi la macchina di Cecchini e Quadrini di Milano e la boules di Navasconi, costruita a Cremona nel 1946, con una capacità di lavorazione di 800 chilogrammi di succo di pomodoro all’ora.
Tra le industrie più importanti del parmense ricordiamo la Luciani: il museo ospita ad esempio una loro “sgraffatrice” per aprire le confezioni da 3-5 chilogrammi di pomodoro da rilavorare e una “bacinella di cottura” risalente al ’48. Della ditta Ghizzoni Dante di Felino (PR), ecco la “brovatrice” del ’55, rivestita completamente in legno di rovere come isolante di calore, utilizzata per scaldare a 90 gradi il prodotto triturato prima di essere mandato alla “passatrice”. Il museo ospita nelle sue sale una linea completa di lavorazione del pomodoro, consentendo così anche ai visitatori meno esperti di comprenderne a pieno il ciclo industriale. Il pomodoro, introdotto dalle Americhe come pianta ornamentale e le cui bacche sono state ritenute per molto tempo un frutto velenoso, è oggi un pilastro della nostra cucina quotidiana e merita giustamente un degno luogo di mostra. (23)

informazioni ufficiali su: www.museidelcibo.it

 C/o Corte di Giarola – Parco del Taro

Ingresso in Strada Giarola, 11 - 43044 Collecchio

Apertura al pubblico

Dal 1 marzo al 8 dicembre
* Sabato, Domenica e festivi: 10.00 - 18.00
* Da lunedì a venerdì: su prenotazione per gruppi

Da dicembre a febbraio
* Chiuso - Aperto su prenotazione solo per gruppi

Visita senza degustazione:
* Intero € 4,00
* Ridotto € 3,00 gruppi (minimo 15 persone), adulti oltre i 65 anni, convenzioni
* Ridotto scuole dell'obbligo € 3,00 scuole e bambini dai 6 ai 12 anni
* Gratuito diversamente abili e loro accompagnatori, accompagnatori di gruppi e scolaresche, giornalisti, minori di 6 anni

Visite guidate
Per gruppi di massimo 25 persone: € 20,00 oltre al biglietto d'ingresso. Obbligatoria la prenotazione.

Laboratori didattici
Presso tutti i Musei del Cibo è possibile richiedere l’attivazione di Laboratori didattici per le scuole o i gruppi, di carattere scientifico (sui temi del sale, del latte, dei microrganismi, dell’acqua e delle proteine) o gastronomico (laboratori del gusto). Nella sezione Didattica del sito è consultabile il catalogo dei laboratori scientifici e dei laboratori di educazione ambientale disponibili. Obbligatoria la prenotazione.

Informazioni e Prenotazioni
(obbligatorio per gruppi e scuole):
Museo del Pomodoro
Tel 333.2362839
Fax +39.0521.821139
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.">

 

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