La prima, la più antica è quella che vi giunge attraverso la cosidetta "Pià lastra". Questa via interseca il canale di Miravescovo e costeggia la pietra omonima.
Questa pietra, un cubo di arenaria di circa un metro e mezzo di lato, presenta, al suo centro, un foro di forma grossolanamente emisferica.
Una leggenda racconta che il vescovo di Luni cadendo da cavallo, spaventato dall'apparizione del demonio, vi impresse con il capo un foro di dimensioni e forma corrispondenti.
In realtà la pietra è una cappella dell'età del bronzo dotata, anche in periodo protostorico, di una reputazione mistico-sacrale tale da farla guardare con sospetto dalle istituzioni cristiane alto medievali.
E' probabile che tutto il luogo fosse dotato di questa aura.
Per questo motivo vi era la necessità di inserire la pietra all'interno di una leggenda di ispirazione cristiana (la caduta del Vescovo di Luni).
Documento pubblicato
grazie alla concessione
e alla collaborazione della
Comunità Montana
delle Valli del Taro e del Ceno
Illustrazione di Paolo Sacchi
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