Le case-torri sono caratteristici insediamenti che rappresentano un ottimo punto di collegamento per il controllo visivo.
L'origine di questi insediamenti rurali risale all'epoca medioevale: con il cessare delle invasioni barbariche, la popolazione, che fino ad allora trovava rifugio nei borghi fortificati, ricomincia ad espandersi nelle campagne, nei vecchi pagi romani.
Le abitazioni che sorgono in questa fase relativamente stabile nella vita dei nostri avi, si sviluppano in verticale, da qui l'appellativo di case-torri. Le tipologie sono uniformi tanto da far ritenere esistente una norma costruttiva comune durante la gestione territoriale pallaviciniana. Hanno pianta quadrangolare con la presenza di una dimensione costante: 3,50 x 3,50 oppure 6,00 x 6,00 metri, lo sviluppo su tre o quattro livelli ad un solo vano collegati verticalmente da una scala interna. La destinazione d'uso di tali ambienti è così ripartita: ai piani inferiori si colloca il ricovero degli animali e gli attrezzi, mentre ai piani superiori i locali di magazzino e abitazione. In sommità si trova abitualmente la colombaia che oltre a dare la possibilità di ispezione difensiva consente appunto l'allevamento dei colombi.
(AA. VV., "Le case coloniche nel parmense. Appunti per un recupero funzionale", Centro di formazione professionale in agricoltura Comune di Sissa, Provincia di Parma, Regione Emilia Romagna 1985).
Il toponimo ricorrente di questi edifici è "colombaia", per la presenza di decorazioni in sporgenza che aggirano tutto il perimetro del sottotetto e che agevolano l'entrata e l'uscita dei piccioni.
La permanenza di volatili rappresentava una importante riserva di cibo in caso di sosta obbligata all'interno dell'edificio (visibili, ad esempio, nella case-torre in località "il mulino" a San Nicomede nei pressi del Parco dello Stirone).
La porta d'ingresso si trova al primo piano: si entra con una scala a pioli che viene ritirata alla sera o in caso di pericolo. Le finestre al piano terreno si riducono a feritoie, quelle ai piani superiori sono più grandi ma non numerose.
Questi edifici vengono realizzati con i materiali reperibili in loco: pietre, mattoni, legname.
Le murature non intonacate sono di pietra a secco con le strutture orizzontali in legno di quercia o noce.
(fonte: www.associazioneviafrancigena.com)