Museo della Civiltà Valligiana
Luogo: via Castello - Bardi (PR).
Orario di apertura: marzo (sabato 14,00 - 17,00; domenica 10,00 - 18,00);
aprile e maggio (feriali 14,00 - 17,00; festivi e sabato 10,00 - 19,00); giugno
e settembre (feriali 14,00 - 19,00; festivi e sabato 10,00 - 19,00); luglio e agosto
(10,00 - 19,00); ottobre (giovedì e venerdì 14,00 - 17,00; festivi e sabato
10,00 - 18,00); novembre (festivi e sabato 10,00 - 18,00).
Indirizzi, contatti e prenotaz.: tel. 333.2362839 - e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito Internet: www.comune.bardi.pr.it www.castellodibardi.it
Costo del biglietto: 5,50 euro, bambini 6-14 anni 3,00 euro.
Da non perdere: gli oggetti della lavorazione della castagna.
La fortezza di Bardi è un edificio imponente dalla struttura architettonica complessa, ampliata varie volte, per adattarsi alle lotte che per lungo tempo divisero i signori del luogo, i Landi, dai duchi di Parma.
La fortezza nasce alla fine del IX secolo per proteggere la popolazione dalle invasioni ungare, poi nel tempo si amplia, la funzione militare si rafforza, e nel XVI secolo, quando i Landi vengono privati delle loro residenze in Piacenza, il castello diventa palazzo signorile.
Bardi rimane l'unica e sontuosa dimora del sovrano che amministra uno stato di montagna, cercando di resistere alla politica accentratrice del duca di Parma.
La storia successiva, una volta estinta la dinastia dei Landi, è quella di un territorio che, acquistato infine dai Farnese, duchi di Parma, diventa sempre più periferico.L'autonomia dei feudatari e delle famiglie dell'aristocrazia locale, che avevano fondato la propria fortuna sul controllo dei valichi e delle vallate appenniniche, viene meno e con il loro potere si perde anche la funzione strategica dei centri di montagna.
Nel 1862 diventa carcere militare, poi nel 1868 viene ceduto all'amministrazione comunale.
Nel Novecento il castello è sede del Municipio e al suo interno, poco meno di trent'anni fa, su iniziativa del Centro Studi della Val Ceno, è stato allestito il museo della Civiltà Valligiana. Visitando la dimora dei signori, si riscopre dunque anche la vita quotidiana della popolazione che per secoli ha vissuto ai margini del castello e delle vicende storiche che lo hanno visto protagonista. (testo: www.comune.bardi.pr.it)
All'interno del Castello trovano altresì collocazione diverse realtà museali tra le quali:
Il Museo della Civiltà Valligiana
Il museo si propone di illustrare gli stili ed i mestieri della vita contadina, presenti in val Ceno, tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo.
Nella prima parte vi si trovano gli allestimenti di stanze quali La Cucina, La Camera da Letto ed I Lavori Domestici; ambienti che presentano in maniera dettagliata come venivano combattuti i principali “nemici” della vita contadina: lo sperpero ed il freddo.
Nella seconda parte è invece possibile ammirare i principali mestieri presenti in ogni comunità contadina autonoma, fortemente legati al bosco ed alla pastorizia: il cestaio, il seggiolaio, il sarto ed il calzolaio, il cordaio e la filatura della lana, il boscaiolo ed il falegname, il bottaio ed il carradore, lo scalpellino il tornitore ed il fabbro, senza dimenticare la lavorazione della castagna secca, una delle principali fonti di nutrimento di quei tempi.
Ogni oggetto presente nel museo è stato donato dalle famiglie della val Ceno, grazie al principale interesse del Cardinale Samorè, fondatore dell'attuale Centro Studi Val Ceno. Il museo è una splendida opportunità di illustrare ai bambini e gli adolescenti gli oggetti in uso ai tempi dei loro nonni o bisnonni.
Il Museo del Bracconaggio
Collocato al di sopra del Museo della Civiltà Valligiana, nell'ala sud della Fortezza, il museo si propone di illustrare, attraverso una serie di diorami, le tecniche usate dai bracconieri nella val Ceno. Oggi giorno, giustamente, il bracconaggio è una pratica illegale di caccia, ma agli inizi del XX secolo era una delle “professioni” più diffuse fra la povera gente, che non disponeva di mezzi con cui nutrirsi. E' parte integrante dei mestieri della vita contadina valligiana e si integra con gli scopi del Museo della Civiltà Valligiana.
Il Museo degli Alpini “P. Cella”
In 5 sale dei Principi della fortezza sono state allestite delle "Sale Alpine" dedicate al bardigiano capitano Pietro Cella 1ª Medaglia d'oro del Corpo (Adua 1896). Le 5 stanze contengono circa 30 divise ed altro materiale del corpo alpini dalla fondazione nel 1872 alla II Guerra Mondiale. Una sala è dedicata proprio al capitano Pietro Cella con la presenza della sua spada ed una breve biografia con pannelli storici e altro materiale iconografico.
L'esposizione è stata curata dal collezionista dr. Carlo Riccardi (proprietario del materiale) e dal Comune di Bardi che ha allestito la sala dedicata al concittadino Cella. (testi: www.castellodibardi.it)