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Salti del Diavolo

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altimetria calestano emilian cup

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AVVERTENZE

punto di partenza: Cassio (PR)

punto d'arrivo: Cassio (PR)

Salti del Diavolo e Sentiero degli Scalpellini - Casola-Chiastre (PR)

Un pò di SMS e il venerdi sera ci troviamo in tre per un giretto mattutino. L'idea è maturata in questi giorni sul forum tra Max e me: provare a fare il sentiero degli Scalpellini, sentiero CAI appena inaugurato questa primaversa che affianca i famosi Salti del Diavolo, formazioni rocciose dalla forma aguzza che emergono dal terreno rincorrendosi l'un l'altre da un versanta all'altro della Val Baganza. Una dritta di Leo "Vasirainer" ci fa ben sperare nella pedalabilitò del percorso ma solo toccando con mano potremo vedere. Insieme a noi c'è MaxChiappo che, avendo fatto un pezzo del sentiero a piedi consiglia vivamente di prenderlo dal versante di Casola e non da quello di Chiastre: scelta che si rivelerà lungimirante e azzeccata. Il ritrovo è, come sempre per chi tiene famiglia, presto e dopo i complimenti a Max per la macchina nuova cerco subito di tamponarlo con la mia...macchina nuova, per colpa di un padrone distratto che ha lasciato due splendidi border collie in mezzo alla strada. Nonostante le ore contate il buon Max non rinuncia al caffè pre-giro e si offre magnanimemente di...farcelo offrire dall'oserei dire mitico Balo. Arriviamo a Marzolara e il campanello suona a vuoto per un pò finchè non si sente il classico scrocco della serratura che si apre: lo abbiamo buttato già dal letto. Finalmente do un volto ad una figura ormai mitizzata e leggendaria del movimento MTB parmense, tuttavia sono così imbarazzato di questa invasione domestica che mi dimentico di fargli di persona i complimenti per le sue iniziative e invitarlo a fare qualche giro insieme la prossima stagione. Rimedierò. A Calestano si attraversa il ponte e si sale su asfalto. Appena possiamo lo lasciamo e subito i panorami e i colori dei prati e dei boschi che salgono a Monte Croce ci ripagano della fatica. Se non fosse per lo slalom che dobbiamo fare tra le jeep dei cacciatori sarebbe veramente un paradiso. La temperatura è veramente mite per essere il 3 di novembre e pedalare è un piacere anche quando ci sono ripetute rampette spaccagambe da superare. Scolliniamo nel versante di Casola e si aprono di fianco a noi i panorami del monte Prinzera e della Val Sporzana verso Fornovo. Di fronte a noi si vede Monte Cassio e il suo caratteristico terreno a stratificazioni rocciose chiamato Flysch di monte Cassio. Arriviamo a Casola è cominciamo a incrociare in senso opposto i cartelli della gara xc Città di Bardone: sembra segnalato bene e ne approfitterò in futuro per farmi il percorso nel senso buono (cioè contrario rispetto a come lo stiamo facendo noi !). Il percorso passa da Casola e da Villa dopodichè abbandona l'asfalto per rituffarsi in salita nel bosco fino a sbucare sulla SS della Cisa a pochi metri dall'abitato di Cassio. Siamo ormai pronti a tuffarci sul sentiero degli scalpellini in discesa e quindi non abbiamo tempo e voglia di ammirare lo splendido paesino di Cassio fatto di tante case di pietra addosssate le une alle altre. Iniziamo a scendere e, impegnato a tentare di filmare la discesa, non mi gusto a pieno il percorso. In effetti la discesa avviane su una carrareccia alquanto dissestata e non è direi all'altezza dell'aspettativa che aveva creato in noi. In brevissimo tempo infatti arriviamo sul Baganza al cospetto del nuovissimo ponte sospeso. Lo superiamo notando che si tratta proprio di un ponte sospeso, tanto che il fondo oscilla sotto il nostro peso. Siamo ora sul lato di Chiastre di Ravarano e cominciamo a salire. Da questa parte la salita non presenta fondi ripidi e dissestati come dalla parte da cui siamo scesi quindi ricominciamo a pedalare per risalire a monte. Superato un piccolo tratto a spinta in un piccolo single track a tornantini siamo su una comoda carrareccia che ci porta nei prati al cospetto del Casino dei Pallavicino, corte rinascimentale in mezzo alla natura. Il posto è splendido e il sole ci scalda tiepidamente le ossa. Mi piacerebbe restare fermo li come un ramarro a farmi scaldare le ossa tutto il giorno ma l'orologio incombe. Raggiungiamo l'asfalto e in un batter d'occhio, la discesa sulla provinciale ci riporta alla macchina a Calestano. Sono circa 30 km per un percorso dalle caratteristiche spiccate XC (ci sono molti su e già e strappi cattivelli ripetuti): ciclisticamente non è tra i miei preferiti ma i panorami con questi colori sono splendidi e i salti del diavolo sono sempre molto suggestivi.

Sentiero degli Scalpellini - lato Chiastre - (Calestano)

Ricognizione sul sentiero degli scalpellini lato Chiastre per progettare un bel giro lungo per l'estate. Dopo aver buttato giù dal letto il Balo e raggiunti da Max ci avviamo verso Chiastre dove lasciamo l'auto lungo la strada nell'area di sosta inaugurata l'anno scorso in occasione della sistemazione del sentiero degli scalpellini. Il freddo comincia a farsi sentire e iniziamo a pedalare su asfalto in direzione Molino di Chiastre con mani e piedi già congelati. Arrivati al gruppo di case si prende a sx una carrareccia che con pendenza mai troppo proibitiva e in un bel bosco passa proprio sotto i Salti del Diavolo più alti. Arriviamo alla fine della strada, proprio sopra la frana di Casaselvatica e ci si apre di fronte un magnifico panorama verso l'alta Val Baganza e ancora più lontano le cime dell'alta Val Taro con il Penna in evidenza. Svoltiamo a sinistra di 180 gradi e ricominciamo a salire per compiere un ideale giro intorno ai Salti. La strada si trasforma da carrareccia a strada bianca e dopo una decisa discesa si risale ripidamente per alcune centinaia di metri fino alla splendida località di Piovolo. Merita una sosta per affacciarsi alla staccionata della proprietà ed ammirare il panorama che questi fortunati si godono dal gruppo di magnifiche case di pietra ristrutturate. Di fronte a noi prati curatissimi, una piccola cappella in pietra e sullo sfondo da sinistra a destra il monte Montagnana, il Cavalcalupo e monte Scarabello a compiere un arco di monti come a protezione di questo luogo incantato. Proseguiamo diritto e iniziamo a fare fuoristrada un pò più serio tra tre spanne di foglie. Il sentiero dopo una breve salita inizia a scendere e, aggirando il monte Scaletta con un tracciato divertente, compiendo come un arco a sinistra piomba sulla frazione di Ravarano Castello. Giunti sull'asfalto occorre svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Piovolo e rimanere in questo modo a mezza costa. Dopo pochi metri si potrà ammirare verso valle lo stretto e sinuoso tracciato del torrente Baganza scavato nella roccia, i salti del Diavolo di Casola e il ponte sospeso. Si prosegue su questa carrareccia passando a strapiombo sull'abitato di Torre e successivamente si raggiunge un prato dove dovremo svoltare a destra seguendo le indicazione del sentiero dei Salti. A questo punto consiglio, in prossimità di un prato sulla vostra sinistra, di fare una deviazione dalla strada principale per raggiungere il sentiero pedonale (riconoscibile dalle staccionate di legno) che con una piccola risalita bici a spinta (5 min) porta al Dente del Gigante. La formazione rocciosa dei Salti qui è veramente caratteristica e anche il panorama non è da meno. Tuttavia la deviazione merita soprattutto per lo splendido sentiero che da qui si può discedere fino a Chiastre. Attenzione, si tratta di un sentiero pedonale attrezzato con gradini artificiali e corrimano per cui restarne ai bordi per non danneggiarli. Detto questo la breve discesa fino alle case del paese è molto divertente. Giunti in paese si può notare la cava da cui si ricavavano le macine dei mulini, proprio al termine del sentiero. Dal paese si riattraversa la provinciale e si scende in direzione Baganza. dopo una curva a gomito a sinistra, proprio in prossimità di un altra formazione dei salti svoltare a destra superando la sbarra e proseguire in discesa. Dopo poco si arriva ad un altro tratto in single track attrezzato. Anche qui pausa foto e poi giù dagli stretti tornanti con prudenza. Terminato il tratto di sentiero ricomincia la carrareccia che ci porta ad una piccola deviazione sulla destra da non perdere assolutamente. Si arriva infatti in circa 30 metri ad uno spettacolare punto panoramico a picco sul fiume che merita più di uno scatto per lo stretto sentiero proprio lungo la formazione rocciosa. Riprendendo la strada principale si raggiunge in breve il ponte sospeso sul torrente. A questo punto ritorniamo sui nostri passi e al bivio prendiamo la destra lasciando a sinistra il percorso dell'andata. Si sale su una carrareccia dal fondo argilloso (evitare in caso di pioggia) fino al bivio che indica Chiastre. Un piccolo tratto in single track completamente pedalabile ci riporta su una strada bianca presso l'antico Casino Pallavicino, in una amena spianata campestre. Superato anche il gruppo di case di Gavazzolo, con una antica chiesa trasformata per usi civili e un fantastico esemplare di ulivo centenario sul retro, ritorniamo in breve a Chiastre. In totale circa 15 km per una mezza giornata di puro trail riding.

Piergiorgio Rivara
www.bikemonkey.it