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Approfondimento SIC-ZPS CORCHIA

Arrivati all'abitato di Corchia, si può parcheggiare l'auto presso la fontana che si trova sulla destra prima di entare nel vecchio borgo. Anche se l'itinerario inizia alla fine del paese è vivamente consigliato visitare, anzi scoprire questo antico insediamento umano di cui si hanno notizie certe sin dal 1107; a parte alcuni rifacimenti (da un lato necessari, dall'altro non sempre in accordo con lo stile preesistente), il nucleo come lo vediamo oggi presenta caratteristiche tipiche di un'architettura spontanea di epoca medioevale.

Degni di particolare nota sono edifici come Casa Corchia (del 1200 circa, in origine della famiglia Corchia, da cui il nome del paese) con un ampio porticato a due archi; Casa laurenti con bella serie di logge ed arcate, Casa Jasoni, ove visse Martino Jasoni (1901-1957) appartato seppur sorprendente artista del secolo scorso. La vecchia Chiesa di S.Martino, anteriore al 1300, presenta ancora prospicente il selciato il bel campanile sostenuto da pilastri ed archi; una chiesa più recente, bianca, è stata costruita, ed è visibile, sulla destra del paese.

Percorrendo la stradina che si incunea nel paese, l'atmosfera antica si avverte ad ogni passo, vicino ai muri, agli spiazzi, alle scalette in pietra, sotto gli archi ed alle logge, sul selciato rustico che è ancora presente a testimonianza dell'amore che la gente di qui ha avuto ed ha tuttora per la propria terra.

Il percorso vero e proprio inizia alla fine del paese, presso una fontana; da qui con un percorso ad anello si raggiungeranno le vecchie miniere dalle quali si scenderà poi in paese seguendo una antica mulattiera.

Il tratto oltre Corchia risale dolcemente la piccola valle ove scorre il Manubiola ed è molto ameno: fra suggestivi castagneti da frutto (preziosi, soprattutto in passato, per l'alimentazione degli abitanti locali), si aprono stupende praterie con casolari sparsi.

In primavera sono numerosi i fiori che colorano questi prati ed i bordi del sentiero: i crochi, le primule officinali, la fegatella e vari altri.

La valle ospita anche parecchi mammiferi (volpe, tasso, cinghiale, donnola, ecc.) ed uccelli (ad esempio i gheppi, che nidificano sulle rupi rocciose) tipici del nostro appennino; fra le piante è da segnalare la presenza di betulle (qua e là nella macchia verso il torrente) e degli spinosi arbusti di agrifoglio, sparsi nei pendii più aridi ed assolati.

Si prosegue salendo di quota ad arrivare in una zona dove la vegetazione di alto fusto cede il posto ad una prateria ricoperta densamente da bassi arbusti; in aprile-maggio è possibile vedere diverse orchidee, come la variopinta Dactylorhyza sambucina.

Alzando lo sguardo si ha un bel panorama su tutta la val Manubiola e sul Groppo maggio, una montagna arida e brulla, costituita in prevalenza da rocce magmatiche quali il granito, serpentini e basalti in pillow (caratteristica forma a cuscino della roccia, originata dalla solidificazione del magma basaltico a contatto con l'acqua dei fondi oceanici), e sulle cui pendici si hanno gli ingressi alle miniere.

Un' altra particolarità interessante che è possibile notare dal punto in cui ci troviamo, riguarda il corso del torrente che scorre sotto di noi: esso si è sviluppato lungo il contatto tra le rocce magmatiche, sulle quali ci troviamo, e quelle sedimentarie (arenarie ed argille), che costituiscono le opposte sponde del torrente.

Tenendo la destra, dopo un boschetto si perviene alle vecchie miniere.

I lavori di escavazione e di estrazione iniziarono nel 1885; vennero compiuti diversi assaggi in tutta la zona compresa tra i 700 e gli 800 mt. di quota, ma i due cantieri che si svilupparono maggiormente, in quanto più produttivi, furono quelli denominati "Speranza" e "Donnini"; da essi si estraevano minerali di ferro e di rame. Le miniere restarono attive sino ai primi decenni del '900, poi furono abbandonate in quanto non più economicamente convenienti; di questo passato oggi restano le discariche, gli ingressi delle gallerie ed un grosso fabbricato. I vari ingressi alle miniere e le gallerie sono in condizioni quanto mai precarie; anche se sulla destra di un o di questi è ancora presente, incastonata nella roccia, una Madonnina dei minatori. Si sconsiglia di avventurarsi all'interno delle gallerie, nelle quali è però possibile trovare minerali quali pirite (ferro e zolfo), calcopirite (ferro, rame, zolfo), azzurrite e malachite (rame), aragonite rosa (calcio), calcantite e blenda (zinco, zolfo) e in misura minore magnetite (ferro), cromite (ferro e cromo), calcopirrotina e limonite (ferro, rame).


Videopercorso 3D SIC-ZPS Corchia

VIDEOPERCORSO: SIC-ZPS CORCHIA

Download Video: MP4, HTML5 Video Player by VideoJS

Qui sopra puoi vedere il filmato in 3D del percorso che hai scelto.
Passando con il mouse sulla finestra del filmato ti appariranno i controlli per stoppare, avanzare o portare a tutto schermo l'animazione.

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INFO Percorso SIC-ZPS Corchia

La lunghezza di questo bel tracciato risulta essere poco meno di 10km ed il dislivello attivo pari a 589 mt (pendenza media del 12% circa).
Le uniche leggere difficoltà sono legate all'aclivio di alcuni brevissimi tratti, ma per lo più questo giro si presenta come una divertente escursione tra boschi, miniere e vecchie mulattiere utilizzate un tempo dai minatori che percorrevano questa antica zona estrattiva.
La partenza è posta dal parcheggio all'inizio dell'abitato di Corchia. Abbandonata l'auto si sale attraversando l'antico borgo lungo il tracciato ben segnalato nominato “sentiero delle miniere”.
Tale tracciato, lungo circa 2-3km, ripercorre attraverso 5 punti tappa ben attrezzati (anche per pic-nic in mezzo al bosco), uno dei diversi percorsi minerari presenti nella zona.
Questo percorso porta sino all'ingresso di nera roccia ofiolitica della “Miniera pietra del fuoco”, posta a circa 930mt/slm.
Qui, l'ultima e ben congeniata area attrezzata ed un rio d'acqua limpida, accolgono l'escursionista tra una folta e fresca faggeta.
Tornando indietro sul sentiero per circa 200mt, è possibile (oltre al ritorno immediato a Corchia) svoltare a destra prendendo il sentiero CAI 833 (segnalato dai segni bianchi e rossi posti su alberi e rocce) per raggiungere attraverso un bellissimo sentiero che buca il bosco sino al valico di Calà (1078mt).
A questo punto, pur potendo allungare di qualche kilometro il tragitto continuando sull'833 sin quasi a Belforte o prendendo il sentiero 837 per Lozzola, il tracciato continua verso San Bernardo (833a) attraverso qualche sali-scendi, ma prevalentemente in discesa e sempre su una bella e comoda strada sterrata forestale.
Giunti appena dopo il 6° kilometro (a quota 933mt circa), è possibile un'avventurosa deviazione lungo una strada forestale taglia-fuoco che porta direttamente al sito denominato laghetti; il percorso è meravigliosamente affogato nel verde (per lo più pineta), ma l'inconveniente principale si rivela la segnaletica che risulta inesistente.
Anche se il tragitto risulta abbastanza intuitivo per gran parte del tratto, se ne sconsiglia la percorrenza a persone poco pratiche di cartografia ed orientamento.
Proseguendo invece, si giunge (in discesa) all'abitato di Fagiolo, dove l'asfalto prende momentaneamente il posto della strada sterrata, infatti dopo poco (meno di un kilometro), in prossimità di un altro gruppo di case e in corrispondenza di una fontana con rubinetto e vasca (alla vostra sinistra), sulla vostra destra potrete scorgere una carrareccia in discesa che vi porterà sino “ai laghetti” e poi a Corchia. La strada sbuca nei pressi della chiesa e alla spalle della pizzeria/bar di Corchia.
Per la cronaca, in questa pizzeria è possibile gustare una buonissima pizza cotta sui testi, Il locale è semplice ma accogliente.
Le signore del locale sono gentili e sanno consigliare molto bene.
Il consiglio è quello di prenotare poiché, data la bontà di questo prodotto, i posti sono spesso tutti occupati (tel. 0525/61814).
Un'altro posto dove potrete sedervi e mangiare bene ad un prezzo giusto è il ristorante “Manubiola” a Bergotto, qualche kilometro prima di Corchia (0525/64511).
Qui, Didier ed il suo staff vi accoglieranno con piatti della tradizione a base di cinghiale e funghi porcini (il paradisodell'amante del fungo).
Fermatevi anche prima dell'escursione per un caffè, ma ciò che consigliamo è di farvi preparare i loro panini col prosciutto crudo (buonissimi!!!) ed il pane di montagna fresco anche la domenica.

Approfondimento


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Gallery Hot Point SIC-ZPS Corchia

GALLERY HOT POINT PERCORSO: SIC-ZPS CORCHIA


Ecco le foto dei punti caldi "Hot Point" che ti serviranno per agevolare il riconoscimento del percorso che hai scelto quando ti troverai sul posto.Sono importanti, specialmente se non usi il navigatore, per interpretare al meglio le direzioni e i riferimenti senza deviare dal tracciato.Clicca sulla prima foto di sinistra per avviare la gallery e navigare le varie immagini.


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GPS Percorso SIC-ZPS Corchia

GPS PERCORSO: SIC-ZPS CORCHIA


In questa pagina puoi scaricare il tracciato GPS (Global Positioning System) per poterlo utilizzare con il tuo navigatore.
Il formato utilizzato è il gpx che è compatibile con una grande varietà di terminali, in questo modo ti sarà sufficiente caricare il file e seguire poi agevolmente le indicazioni.
In ogni caso ti consigliamo di fare riferimento alle istruzioni fornite dal produttore del tuo dispositivo per il collegamento al tuo PC.
SIC-ZPS CORCHIA


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