Chiesa di San Antonino
Nel marzo del 1226, nell’area occupata dall’ edificio attuale, vennero iniziati i lavori di costruzione di una chiesa intitolata a San Antonino.
I terrazzani ne avevano chiesto l’erezione al Vescovo di Piacenza perchè quella preesistente (Pieve di San Giorgio), per la lontananza dal nuovo Borgo e per la difficoltà di raggiungerla, più non rispondeva alle necessità religiose della popolazione.
La nuova chiesa era molto più piccola dell’attuale e con l’altare rivolto ad est.
Nel 1606, in occasione di una visita a Borgotaro di Ranuccio 1° Farnese, Duca di Parma, i Borghigiani avanzarono supplica affinchè “fosse fatta fabbricare da questo Comune la chiesa parochiale di S. Antonino, atteso che non solo minaccia ruina, ma è anche incapace di questo popolo”.
I lavori ebbero inizio verso la metà del secolo e ultimati soltanto nel 1667.
La consacrazione dell’edifico avvenne il 25 settembre ad opera del vescovo Giuseppe Giandemaria.
La facciata è stata completamente rifatta nel 1925, con eliminazione di qualsiasi segno barocco.
L’interno, ad unica navata con soffitto a volta, presenta sei cappelle laterali, più i due transetti.
La terza cappella a destra era un tempo di Giuspatronato della Comunità e conteneva quello che veniva detto “l’altare di San Carlo”, protettore della Comunità di Borgo Val di Taro. Vi si nota l’altare in marmo, gli stemmi del Comune, e nella nicchia sulla destra la pregevole statua in legno dipinto di San Carlo Borromeo (sec.XVIII).
Un’iscrizione informa che nella cripta dell’altare é riposto il corpo di San Antonino.
Alle pareti del transetto di destra una splendida Annunciazione (sec.XVII) di Alessandro Gherardini, artista fiorentino e, di fronte, Madonna con Bimbo e Santi (sec.XVII) della scuola del Lanfranco.
Il Bimbo tiene in mano uno stendardo con stemma del Comune e i Santi raffigurati rappresentano i titolari delle varie parrocchie appartenenti all’ Antica Comunità di Borgotaro.
L’altare maggiore, in marmo di Carrara, opera del borgotarese Giuseppe Castagnoli, risale al 1874, tuttavia conserva il gusto degli altari del secolo precedente. I due angeli sovrastanti, di ottima fattura, collocati in precedenza sull’altare dell’Addolorata nel transetto di destra, sono della seconda metà del ‘700.
Davanti al maggiore, un altare in marmi intarsiati del secolo XVII.
Notevole anche la struttura lignea del coro con sedili risalenti all’epoca della costruzione della chiesa. Alla parete una piccola nicchia con grata custodisce un teschio, forse di San Antonino.
Nel transetto a sinistra splendido e monumentale Altare del Crocifisso di Lorenzo Aili (1676) in legno dorato con rigogliose ornamentazioni vegetali e figurate, soprattutto nella cimasa assai frastagliata, in cui spiccano due angeli a tutto tondo.
In nicchia le statue dell’Addolorata e di San Giovanni Evangelista, sempre dell’Aili. Al centro, un pregevole Crocifisso del ‘400.
Alla parete di sinistra Sant’Antonino a cavallo di Cesare Beseghi (1844), dono di Maria Luigia. Appoggiato al pilastro che segue, un bellissimo pulpito in legno della seconda metà del ‘600, dono della famiglia Celi, con statuette (copie) raffiguranti la Vergine, San Carlo Borromeo, San Antonino, San Paolo e un santo domenicano.
Nella prima cappella di sinistra Caduta di San Paolo di Francesco Merano (1644), proveniente dal soppresso monastero di San Paolo; San Ludovico di Francia di Antonio Gemmi (1795-1854), donato da Maria Luigia nel 1836 e San Francesco, copia da Guido Reni, di Massimo Pettenati (1872), artista locale. Sulla controfacciata un magnifico organo settecentesco, opera della famosa ditta Serassi di Bergamo, riportato nel 1977 alle sue caratteristiche meccaniche e timbriche del 1795. Si compone di 1800 canne e 37 registri.
Sulla bella cimasa stemma del Comune di Borgotaro.
Documento pubblicato
grazie alla concessione
e alla collaborazione
della Comunità Montana
delle Valli del Taro e del Ceno
Illustrazione di Paolo Sacchi
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